LA PRESENTAZIONE IN CONFERENZA STAMPA
di Ilaria Faraoni
Dopo un tour nel nord Italia arriva a Roma il nuovo spettacolo di Enrico Brignano, Evolushow, “dedicato all’evoluzione dei comportamenti e al nostro rapporto ormai vitale con la tecnologia”, come si legge nel comunicato stampa (la recensione QUI). «Questo spettacolo parla dell’evoluzione. In effetti può anche essere l’evoluzione di uno spettacolo ed è un po’ entrambe le cose» ha spiegato Brignano nella conferenza di presentazione presso il Teatro Sistina, dove lo show sarà in scena per due mesi a partire dal prossimo 27 gennaio. «Nessuno più fa due mesi al Sistina» ha sottolineato con orgoglio Brignano: «Ci è riuscito Rugantino l’anno scorso; ormai si rimane 15 giorni e uno spettacolo si smonta e questo non lascia nemmeno i margini per poter guadagnare più di tanto».
Poi l’attore è entrato nel dettaglio: «Il pretesto è fare il punto della situazione in modo ironico; stiamo parlando di commedia. Lo spettacolo viene in un momento storico difficoltoso per noi, quindi tengo molto a chiarire, anche durante lo spettacolo, di cosa non si parlerà: non si parlerà di politica, non voglio rovinare la serata al pubblico e tantomeno a me; non si parlerà di economia perché non c’è niente di bello nel parlare di economia – l’economia è bella quando dura poco – e non si parlerà nemmeno di sanità perché poi va a finire che se ne parla sempre male e parlare male della sanità è come sparare sulla Croce Rossa». Su questo punto Brignano è davvero molto duro: degli argomenti sopra elencati «Se ne parla troppo durante l’arco d tutto il giorno e si fa del terrorismo psicologico; la vita non è soltanto la classe politica, la vita non è soltanto l’elezione del Presidente della Repubblica, né tantomeno sapere cosa faccia e dove vada il Presidente del Consiglio. Il resto delle ore si deve pensare anche a cucinare, a divertirsi… ».
Per questo Evolushow parla di “Noi” in modo più completo e assoluto, ha spiegato Brignano: volge lo sguardo a come siamo fatti, alle nostre debolezze, alle nostre grandi capacità, a Darwin e alla sua teoria, messa un po’ in discussione dallo spettacolo. «Siamo davvero la cosa più evoluta che esista su questa terra? Siamo sicuri di esserlo, visto come la stiamo maltrattando? La terra senza gli umani sarebbe perfetta!». Ci si chiede dunque se la nostra sia effettivamente una evoluzione o una involuzione.
Quanto alla comicità, secondo Brignano non c’è un modo moderno di ridere. «La gente ride sempre sugli stessi argomenti, dal tempo di Plauto ad oggi. Cambiano gli interpreti, cambia il pubblico, forse cambiano l’approccio ed il modo con cui arrivarci, la chiave con cui aprire lo scrigno del divertimento, ma gli argomenti sono sempre quelli: il sesso, il rapporto interpersonale; si ride di noi stessi, del mangiare, delle nostre debolezze profonde».
Il discorso è poi caduto sulla volgarità sempre più imperante tra i comici: «La comicità diventa volgare perché molti, per paura di cercare il divertimento nelle sfumature, cercano il colore forte. Il pubblico inizialmente ride in modo grasso, poi si abitua e ride sempre di più, ma alla fine dice: mamma mia quanto è stato volgare!». Secondo Brignano, invece, «Bisogna capire che non si deve dare al pubblico quello che immaginiamo che voglia, perché gli spettatori in realtà non vogliono il linguaggio grasso, sporco; vogliono invece un linguaggio che arrivi al cuore, alla testa, che faccia riflettere. Il pubblico ride dei doppi sensi perché uno dei due sensi non è dichiarato, e in automatico ci va da solo; questo passaggio gli piace molto perché così si sente attivo».
E se è pur vero, come dice Brignano, che alcune volte «quando ce vo’, ce vo’», molto spesso invece «Nun ce vo’ e paga molto di più un’attenzione particolare a non scendere al bieco compromesso della volgarità», ha ammesso l’attore, perché «È bello quando una battuta riesce a far divertire tutti perché ha vari livelli di lettura, comprensibili dalla nonna al nipotino».
Non manca, tra gli argomenti trattati, anche un monito ai giovani, troppo spesso presi e affannati da falsi problemi. «Abbiamo scritto una lettera immaginaria al giovane» ha anticipato Brignano; «Una lettera a questo giovane che tanto va tutelato e capito e che è tanto amato dai genitori come se fosse in estinzione; c’è un abuso che non fa bene, nelle case, della parola “amore”. Questi giovani molto spesso dimenticano o non sanno affatto che le generazioni precedenti non avevano il problema di quanti Giga avesse la connessione internet; avevano il problema dei rastrellamenti, degli amici fucilati». «Molto spesso i nostri ragazzi non vogliono sapere la storia. Ma se questo mondo è così com’è è anche colpa nostra». Se i giovani vogliono un mondo diverso, Brignano sostiene che dipende anche da loro e che devono rimboccarsi le maniche. Pensiero condivisibile, ma non dimentichiamoci che spesso non basta rimboccarsi le maniche e che fortunatamente non tutti i giovani sono come quelli ai quali Brignano ed i suoi autori rivolgono la lettera di cui sopra.
Musiche: Andrea Perrozzi (per la recensione di Trasteverini interpretato e musicato da Perrozzi cliccare QUI) e Andrea Tosi – Arrangiamenti Andrea Tosi – Coreografie Manolo Casalino – Costumista: Paolo Marcati – Autori: Mario Scaletta, Manuela D’Angelo, Mauro Fratini, Pietro Sparacino. Tutti lo staff creativo era presente in conferenza stampa.
Non pervenuto il cast di ballerini e acrobati.
presentano
EVOLUSHOW
IL NUOVO SHOW di Enrico Brignano
Enrico Brignano torna sul palco del Teatro Sistina dal 27 gennaio.
Dopo il successo di Rugantino in Italia (biglietto d’Oro 2013-2014) e la conclusione trionfale del tour a New York sul palco del New York City Center a Broadway, Enrico Brignano racconta i nostri tempi con uno show tutto nuovo, dedicato all’evoluzione dei comportamenti e al nostro rapporto ormai vitale con la tecnologia
“Un’evoluzione è un destino.”, diceva Thomas Mann.
“Le specie non sono immutabili; ma sono la conseguenza di qualche altra specie generalmente estinta.”, diceva Darwin.
Allora, se il destino dell’uomo deve cambiare, è mutante…
Queste sono le prime riflessioni che hanno portato Brignano a decidere di fare uno spettacolo nuovo, sull’evoluzione umana.
Questo spettacolo darà una risposta a tutte le domande che ci facciamo ogni giorno, e per tutte le domande c’è sempre un’unica risposta….Guarda su Internet.
In due ore, Brignano racconterà millenni di storia, dal paradiso terrestre al digitale terrestre, dalla mela di Adamo alla mela di Jobs, dal fossile al missile.
Ma se nulla si crea e nulla si distrugge, perché al cambio di stagione ci rimane un sacco di roba fuori dall’armadio?
Due sono le nuove divinità dei nostri tempi: la velocità e l’immagine.
Insomma, bisogna essere rapidi e belli. Ma cosa c’è oltre l’apparenza? E dopo che hai fatto tutto di corsa, col tempo che avanza che ci fai? Vuoi vedere che si corre senza avere ben chiaro qual è il traguardo?
Ecco il senso di questo spettacolo: un viaggio attraverso l’evoluzione, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Perché il cambiamento è inevitabile, bisogna sì guardare al passato, ma è lecito farsi qualche domanda sul futuro. Si tratta di un’evoluzione della specie o di una specie di evoluzione?
Il racconto si snoderà all’interno di una scenografia tecnologicamente avanzata, con un disegno luci suggestivo, con la magia di presenze virtuali che interagiranno con Brignano sul palco.